TERAMO – "Raccolgo un tetimone importante e ho trovato un gruppo di persone stupende che mi hanno facilitato le cose: spero di poter contribuire a far crescere questa tv, di assecondare quello che vuole la gente e di raccontare sempre meglio quello che ognuno di noi vive quotidianamente": l’imprenditore edile Filippo Di Antonio è diventato l’azionista di maggioranza di Editoriale Vibrata, la società proprietaria di Super J, canali 634 e 603 del digitale terrestre, che oltre alla redazione di Sant’Omero, poroduce da quella di Colleatterrato Basso a Teramo, da quasi due anni e che negli obiettivi, già ampiamente centrati, riveste il ruolo di televisione dei teramani. Di Antonnio e il nuovo assetto societario sono stati presentati questa mattina da Empatia, a Teramo, quello stesso luogo che battezzò l’avvicinarsi per la prima volta alla realtà televisiva dell’imprenditore teramano che lega il suo nome non solo alla Point Costruzioni ma anche alle realtà calcistiche della Virtus Teramo e della Virtus San Nicolò.
Con lui oggi c’erano anche colui che ha sostenuto fino ad oggi l’0iniziativa imprenditoriale e fondatore della tv, Imerio Venanzi, imprenditore santomerese della grande distribuzione, il direttore e amministratore Walter Cori, e la socia Daniela Facciolini. E’ stato proprio Di Antonio a riconoscere a Venanzi i meriti principali per aver investito in questo progetto dagli albori, un progetto che era stato ideato e concretizzato nel 2013 per servire soprattutto il ‘suo’ territorio, la Vibrata, e di aver poi avuto la giusta intuizione, nel 2016, di trasferire la sede operativa a Teramo. Che l’investimento sul capoluogo sia stata la chiave di volta lo ha ricordato Walter Cori in conferenza stampa, alla quale oltre ai giornalisti hanno partecipato anche l’ex Sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, e il Presidente del Teramo Calcio, Luciano Campitelli. In una fase nella quale è sempre più difficile investire e credere nella comunicazione, il segnale che arriva da Super J va decisamente controcorrente: è stato questo il “tormentone” dell’incontro, chiuso con un accattivante slogan lanciato dal Direttore: “Siamo noi il 600 più visto d’Italia!”.